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 "Riflettendo ...(una vita in fumo)"

 

Due amiche passeggiano per il centro il sabato pomeriggio. Un ragazzo molto carino, Alberto, dimostra interesse per Martina, che sembra molto imbarazzata dai suoi sguardi. Alberto chiede informazioni su quella ragazza e con degli amici comuni organizzano di incontrarsi il sabato successivo. I quattro amici si incontrano e i due si conoscono, iniziano a parlare e dopo un po' Alberto offre una sigaretta a Martina che non fuma, ma accetta comunque. Passano uno splendido pomeriggio insieme e quando si salutano, Alberto le lascia il suo pacchetto di sigarette con il numero scritto sopra.

Martina è contenta e torna a casa. Il giorno dopo non riesce a non pensare ad Alberto, esce a fare una passeggiata e ad un certo punto infilando la mano nella tasca, trova il pacchetto di sigarette.

Viene colta da mille emozioni e prova ad accenderse una: essendo una novellina tossisce aspirando il fumo.

Non capisce come ad Alberto possa piacere una roba del genere, ha un sapore di morte in bocca, pensa che non riuscirà mai a toglierselo di bocca.

Poi pensa ad una cosa che le aveva detto suo nonno con la grappa:"il primo sorso fa schifo, il secondo idem e il terzo te ubriachi" quindi provò  anche lei. Il secondo, come nonno Gino aveva predetto faceva ancora più schifo, ma il terzo è la fine del mondo!

Contenta come una pasqua, Martina chiama la sua amica Anna:" dai vieni  a farti un giro in centro, ho una sorpresa per te" dice Martina al telefono.

Mentre aspetta Anna, decide di ispezionare il pacchetto: è bianco con una scritta blu, Chesterfield, come quelle che fumava Jim Belushi in Blues Brothers, poi nota la scritta 'il fumo uccide', classica scritta per distrarre i buonisti, pensa Martina, a lato c'è il numero di Alberto.

Per ammazzare il tempo decide di fumarsene un altra, poi un altra ancora, non riesce a smettere. Finalmente arriva Anna, che a vederla in quello stato impazzisce:" ma cosa stai facendo? Quella roba ti fa male! Ti ridurrà a tumori e mentine..." Martina é stupita dalla improvvisa rabbia dell'amica di sempre, ma decide di finire la sigaretta. Anna gliela strappa di bocca.

È lì che ebbe inizio la loro rottura.

Martina si arrabbia, scalcia, Anna punta al pacchetto, glielo vuole strappare di mano  buttarlo in un tombino, in una pozzanghera, non vuole vedere la sua migliore amica ridotta schiava da delle stupide cicche.

Martina non vuole perdere il pacchetto, lo vuole ridare ad Alberto con il suo di numero.

Alla fine il pacchetto di Chesterfield si squarcia. Martina ha in mano la scritta 'il fumo uccide' mentre Anna ha tutte le sigarette. "mi fai schifo" dice Anna mentre se ne va via piangendo. Lascia Martina in uno stato depresso. Non sa più che cosa fare. Prova a chiamare Alberto. Lui arriva.

Le porta un nuovo pacchetto, questa volta più da donne, le famose Wiston blu, quelle di Cesare Cremonini, le fumano insieme. Poi si baciano.

Nei mesi seguenti Martina fa fuori mezzo pacchetto al giorno. Ne fuma una prima di prendere l'autobus, scesa dal'autobus, prima di scuola, finita la scuola e poi il pomeriggio é una catena di fumo, una dopo l'altra.

Dopo un anno dal giorno del pacchetto si é già fatta il suo primo piercing, ha già tre tatuaggi. Sta insieme ad Alberto che le ha fatto conoscere l'ebrezza della marijuana.

I suoi genitori non la considerano più, con Anna non parla da mesi. Ha cessato con la vita da ragazza perfettina,  vuole solo arrivare a fine giornata e fumarsi uno spinello.

Poi passa al'eroina, dopo  c'è la cocaina. A 20 anni va a vivere con Alberto, che intanto sperimenta la metanfetamina, ha perso quasi tutti i denti a forza di fumare crack. Non é più bello come quando aveva sedici anni. Ha la barba incolta, gli occhi da pazzo rossi e scavati nel teschio magro. Non riesce a mangiare niente che non abbia la consistenza di un Craker.

Martina é ridotta ad uno stato orribile. Il suo braccio è pieno di buchi, non ha la condizione del tempo, è bipolare, per un secondo ama Alberto alla follia e subito dopo vorrebbe che morisse. È una conseguenza all tanta eroina che ha preso in corpo.

Passa un altro anno.

Ora Alberto è in prigione, Martina l'ha denunciato per uso di sostanze stupefacenti quando gli ha finito i soldi per l'erba.

Dal suo canto, la ragazza ha già provato di tutto, ha finito la fase delle droghe da discoteca, ora si fa i mix, come lo speed. È finita in overdose mentre ascoltava Nevermind, definendo Cobain il re dei drogati.

È depressa, fidatevi non è bello avere 21 anni e tornare a vivere nel garage dei vostri genitori (Cit.)

Mentre lava la sua unica giacca, trova la metà del pacchetto di Chesterfield. Gli viene un groppo in gola. Ripensa a quel pomeriggio. Ripensa alla felicità della sua prima volta. Ripensa alla lite. Ripensa ad Anna.

Prova a piangere, ma non ci riesce, non piange da mesi ormai,decide di farla finita.

Va a prendere la scatola metallica sotto il suo letto, più che un letto una branda.

Sopra c'è scritto "proprietà privata, chi tocca muore" l'aveva scritta Alberto prima che la sua passione per il ghiaccio superasse quella per la vita. Dentro c'erano: un flacone di oxycotin, buste di eroina,cocaina e extasi,siringhe, un laccio emostatico, una bottiglia di Jack Daniels e la pistole di Alberto, una Springfield xp calibro .45, non voleva andarsene come una codarda, non si sarebbe sparata.

Prese le droghe e la bottiglia.

Versò il whisky in un bicchiere, buttò dentro l'oxycotin, era in pasticche rosa, che si sciolsero velocemente, mentre aspettava si fece uno speed, eroina e cocaina nella stessa siringa. Poi butta giù il bicchiere.

 

Qualche giorno dopo Anna legge sul giornale della morte di una ragazza, pensa che sia un'altra tossica morta, ma poi nota per terra, come una cartaccia il pezzo di pacchetto spaccato, l'altra metà del suo cuore che si è rotto quella domenica sera. Mentre le lacrime le bagnano le guance, trova il pacchetto dove c'era il numero di Alberto, quello a cui nessuno risponderà più.

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